Trans accoltellato a Napoli. Volevano emulare Gomorra?

transDa anni si discute sugli effetti che gli spettacoli violenti, che si tratti di serie tv, film o videogiochi, possono indurre negli spettatori o nei fruitori di questi contenuti. L’opera di censura viene effettuata con costanza ma l’osservanza dei bollini di divieto è facilmente oltrepassabile sia in televisione che grazie alla rete. Capita, dunque, che uno o più soggetti influenzabili riescano a mettere le mani su contenuti controversi e che questo li induca a ripetere gesti di insana follia: questo è quanto accaduto a Napoli la scorsa notte quando un gruppo di aggressori ignoti ha accoltellato un trans ripetendo una scena della popolare serie sulla malavita campana Gomorra.

Quanto vi stiamo raccontando è successo ieri a Napoli nel quartiere di Agnano nella zona del parco degli Astori: quattro uomini hanno aggredito, accoltellato e percosso violentemente una trans di 22 anni più e più volte. Dopo essere stata soccorsa ( la 22enne è ora ricoverata all’ospedale di San Paolo con una ferita al braccio ma non è a rischio di vita) ha denunciato i quattro uomini alla polizia affermando che durante l’aggressione, questi ripetevano frasi della celebre serie ( nella terza puntata di Gomorra uno dei protagonisti viene accostato ad un trans).

Dati i fatti, si può asserire che ci sia una correlazione diretta tra violenza in tv e violenza per le strade? La causa di questo gesto di atroce malvagità è totalmente attribuibile alla serie? In primo luogo è chiaro che i soggetti in questione siano di per sé delle persone violente, le immagini di violenza (in questo caso anche di denuncia nei confronti della malavita organizzata), da sole, non hanno il potere di trasformare le persone in killer o in malavitosi l’analisi da fare è decisamente più profonda e sfaccettata e poggia  su basi socio economiche, ma è anche vero che in determinati soggetti sopratutto in soggetti giovani il pericolo dell’emulazione è sempre presente e non può essere ignorato. La stessa domanda è stata posta allo scrittore di Gomorra, Roberto Saviano, il quale ha risposto infastidito: ” Rischio emulazione? Incolparci è un atteggiamento omertoso…”.

Fabio Scapellato