Un neonato di appena 30 giorni è deceduto all’ospedale Maria Vittoria di Torino a causa di gravi lesioni all’apparato genitale.
Il 118 del capoluogo piemontese è stato avvisato in mattinata. I sanitari sono subito accorsi sul posto, in corso Ciriè, dove hanno potuto constatare le condizioni gravissime del neonato. L’ipotesi più accreditata è che il piccolo, torinese di origini ghanesi, sia stato circonciso in casa, riportando così una grave infezione.
Per tentare di bloccare la febbre insorta dopo la mutilazione genitale, al neonato sarebbero state somministrate anche quantità molto elevate di paracetamolo. Inutili i tentativi di rianimazione all’ospedale torinese, dove il piccolo è giunto con l’ambulanza del 118, insieme alla madre.
Si attende l’autopsia del medico legale per avere conferma della circoncisione. Nel frattempo, i poliziotti interrogheranno la madre del piccolo con l’aiuto di un interprete. L’ospedale ha immediatamente sporto denuncia all’autorità giudiziaria, dopo aver constatato le gravi lesioni sulle parti intime del piccolo. L’inchiesta è svolta dagli uomini della squadra mobile di Torino, coordinati dalla procura del capoluogo piemontese.
Stando a quanto riportato dai media locali, la madre del piccolo si troverebbe in forte stato di shock e sarebbe attualmente assistita da una psicologa e da un mediatore culturale.
“Sappiamo che il fenomeno delle mutilazioni genitali maschili è molto diffuso nelle comunità musulmane – spiega Maria Rosa Giolito, coordinatrice dei consultori piemontesi, al ‘Corriere della Sera’ – il problema è che non possiamo quantificarlo perché è un fenomeno nascosto. Sappiamo dalle voci che ci arrivano che la circoncisione è molto diffusa, ma ce ne accorgiamo soltanto quando ci sono, purtroppo, delle gravi conseguenze”.