Ncd nel caos: leave o remain nel governo?

Renzi e AlfanoA “terremotare” la scena politica italiana ci ha pensato l’ultima inchiesta avviata dalla Procura di Roma che riferisce dell’ennesimo presunto giro di tangenti e di appalti truccati. Tra le persone coinvolte, il faccendiere Raffaele Pizza che, nel corso di alcune conversazioni telefoniche intercettate, avrebbe chiamato in ballo il fratello dell’attuale ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Tanto quanto basta a sollevare un vero e proprio polverone che – secondo i più catastrofici – potrebbe minare la tenuta del governo Renzi. Perché? Perché i malpancisti di Ncd (dati in continua crescita numerica) starebbero salmodiando l’opportunità di uscire dal governo.

Ma procediamo con ordine: l’inchiesta denominata “Labirinto” avrebbe scoperchiato l’ennesimo giro di corruzione all’interno degli uffici che contano nella Capitale. Tra i “casi” segnalati: l’assunzione di Alessandro Alfano (fratello del più noto Angelino) a Postecom, per intercessione del faccendiere Raffaele Pizza. Si tratta di un’indiscrezione che non ha, per ora, trovato conferma negli investigatori, ma che è bastata a far saltare i nervi nei palazzi della politica. Il primo a “sbottare” è stato il ministro dell’Interno, che si è lanciato in una muscolare autodifesa: Siamo di fronte al riutilizzo politico degli scarti di un’inchiesta giudiziaria – ha tuonato Alfano – Ciò che i magistrati hanno studiato, ritenendolo non idoneo a coinvolgermi in alcun modo, viene usato per fini esclusivamente politici. Le intercettazioni non riguardano me, bensì terze e quarte persone che parlano di me. Persone, peraltro, che non vedo e non sento da anni”.

“Rimango fermo a quanto valutato da chi l’inchiesta l’ha studiata e portata avanti e ha ritenuto di non coinvolgermi – ha ribadito il titolare del Viminale – Il resto appartiene al lungo capitolo dell’uso mediatico delle intercettazioni. Ma questo è un discorso ben noto a tutti, che si trascina da anni, ed è diventato ormai una vera telenovela legislativa”. La linea dettata da Alfano non ammette “sbandamenti”: il segretario di Ncd – che, come si sa, è l’alleato più prezioso di Renzi in Parlamento – sostiene l’opportunità di rimanere all’interno della coalizione di governo per continuare il percorso riformista che – a dire dello stesso Alfano – ha segnato importanti risultati a favore del suo partito. Eppure le acque, all’interno di Ncd, appaiono quanto mai agitate. A dare manforte al leader, sostenendo la linea del “remain” (nel governo), ci sarebbero, tra gli altri, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, Enrico Costa e Fabrizio Cicchitto. Mentre favorevoli alla “exit” sarebbero Renato Schifani, Roberto Formigoni e Maurizio Sacconi, orientati a ristabilire un contatto con Forza Italia.

Maria Saporito