Ad un anno di distanza dal tragico duplice omicidio che ha sconvolto Brescia, arrivano due condanne all’ergastolo per il pakistano Mohammad Adnan e l’indiano Sarbjit Singh, esecutori del delitto. L’11 agosto del 2015 i due killer fanno il loro ingresso nella pizzeria “Da Frank” in zona Mandolossa, a Brescia, con fucili a canne mozze. Uno sparo alla moglie, Giovanna Ferrari, che muore sul colpo, uno al marito, Francesco Seramondi, che resiste per qualche ora e si spegne in ospedale, dove era stato trasferito.
Un anno dopo è fatta giustizia: condannato a vent’anni Santokh Singh, un indiano che aveva collaborato al piano criminale. Condanna a sei anni per Gurjet Singh, che aveva fornito le armi del delitto.
I killer avrebbero agito, secondo quanto rilevato dagli investigatori, per concorrenza: infatti Sarbjit Singh era il proprietario del “Dolce e Salato”, pizzeria a poca distanza da quella “Da Frank”, molto nota fra i giovani di mezza Brescia.
Poco prima della strage, il 2 luglio, il dipendente della pizzeria, l’albanese Corri Arben, era stato ferito a colpi di pistola.
Un commento sulla sentenza è stato dato dal figlio della coppia, Marco, il quale ha consegnato a Facebook il suo messaggio: “Ringrazio il giudice. Mamma e papà non tornano, ma almeno giustizia è stata fatta“.