Le alture del Golan tornano ad essere focolaio di tensioni. Nella giornata di ieri, infatti, un drone proveniente dalla Siria è stato abbattuto dalle forze militari israeliane, che hanno lanciato due missili Patriot dalla località di Safad, 
vicino al mare di Galilea.
Nessuna maggiore informazione è trapelata al momento, si sa solo che l’episodio segue di pochissime ore quello verificatosi nell’avamposto militare sul Monte Hermon, dove due militari israeliani sono morti a seguito di un esplosione. Radio Gerusalemme parla di un “tragico incidente”, mentre fonti militari informano di come, durante un pattugliamento notturno, l’autista di una jeep dell’esercito sia sceso dal proprio veicolo portando con se una bomba a mano. Non è ben chiaro il motivo di tale gesto, nè ciò che è accaduto di li a breve. In ogni caso l’ordigno è deflagrato causando la morte di due militari (uno è l’autista, l’altro un riservista druso di 24 anni) ed il ferimento di altri tre commilitoni, adesso ricoverati in ospedale. Il timore è che la miccia rappresentata dalle alture, contese tre Siria, Libano, Israele ed Egitto, possa riaccendersi provocando ancora una volta scontri a fuoco fra militari, così come accaduto il 28 gennaio del 2015 tra lo stato d’Israele e le milizie libanesi di Hezbollah.
Giuseppe Caretta
