Erano due ragazze che stavano camminando tranquillamente nel quartiere di Besiktas, ad Istanbul, lungo Barbaros Bulvari: sono state fermate da un’auto con quattro uomini dalla lunga barba, che le hanno apostrofate così: “Questi sono gli ultimi bei giorni per voi, tra poco metterete il velo come tutte!“. Segue un breve litigio, i quattro uomini si allontanano in macchina E’ uno stralcio, un’immagine inquietante di quello che può diventare, e che sembra destinata a diventare la Turchia dopo il golpe.
Una Turchia che scivola verso l’islamizzazione, in realtà un processo in atto da diversi anni, nonostante tutti abbiano fatto finta di non vedere. Già prima del golpe le manifestazioni popolari di protesta venivano sciolte con gli idranti. Ma adesso la gente si riversa in strada felice di proclamare quello che in fondo ha sempre voluto: un Erdogan dal folle potere, una Turchia dal folle islamismo, uno Stato teocratico. Gente nelle strade, con la fascia rossa sulla testa e le bandiere della Turchia, che urla festante “Allah u Akbar”.
Donne coperte dal niqab nero, non si vede più il loro viso. I moderati hanno paura, si chiudono in casa, sono momenti molto delicati. La Turchia si sta dirigendo, lentamente ma inesorabilmente, verso un baratro. Sarà il primo stato teocratico d’Europa? C’è un modo di fermare la folle discesa di Erdogan o dobbiamo aspettarci una migrazione di massa di turchi verso l’Unione Europea?
Mariagrazia Roversi