Qual è il segreto di Usain Bolt? Semplice, la sua fede in Dio

boltSabato notte il corridore giamaicano Usain Bolt ha vinto la sua terza medaglia d’oro olimpica consecutiva nella gara dei 100m. L’uomo più veloce del mondo ha eliminato la concorrenza di Gatlin e Blake con una semplicità disarmante, in maniera differente da come aveva fatto a Pechino nel 2008 e a Londra nel 2012, ma dando la sensazione che nonostante il modo più maturo di correre tutto sia costantemente sotto controllo.

L’obbiettivo dichiarato è quello di ripetere le vittorie  ottenute nelle passate edizioni della competizione olimpica (ovvero ripetendo il successo  anche nei 200m e nella 4×100), un successo che dopo le batterie sembra scontato. La sua aura è ormai al massimo della notorietà ed i tifosi di tutto il mondo gli sono vicini sperando che possa riuscire nell’impresa, per entrare definitivamente nella storia dell’atletica e  pareggiare, nel frattempo, il numero di medaglie vinte dal mitico Carl Lewis (in diverse discipline), ma cosa ha permesso al corridore giamaicano di mantenere costante la sua superiorità nel corso degli anni?

In molti hanno rintracciato nella sua vita interiore la capacità di mantenere questa costanza, questa dedizione massima alla propria professione, dopo Londra 2012 è stato Bolt stesso a dichiarare che una parte fondamentale nella sua preparazione è celata nella sua fede cattolica. Una fede che il corridore non risparmia di manifestare in pubblico, non sono, infatti, in molti quelli che hanno fatto caso che nella sua esultanza abituale, quella che lo ha reso celebre in tutto il mondo è nascosta un indicazione della sua fede, un ringraziamento a chi lo benedice dall’alto: Bolt porta costantemente una medaglia al collo raffigurante la Madonna ed ogni qual volta vince qualcosa di importante la indica con la mano destra, mentre con la sinistra indica il cielo che rappresenta la diretta correlazione con Cristo e con Dio.