E’ di 11 morti e 78 feriti il bilancio dell’esplosione di un camion-bomba vicino ad un checkpoint della polizia a Cizre, nel sudest della Turchia. La provincia interessata è quella di Sirnak, al confine con Siria e Iraq, dove è presente una grossa fetta di popolazione curda.
La deflagrazione, avvenuta la mattina del 26 agosto a soli 50 metri dalla stazione di polizia, ha provocato la morte di 11 persone, tutte forze dell’ordine: anche i feriti sono quasi tutti poliziotti, ad eccezione di tre civili.
I sospetti principali ricadono sul Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), come riportato anche dall’agenzia di stampa Anadolu. Per il premier turco, Binali Yildirim, non ci sono dubbi che l’attentato sia stato commesso dal PKK, che Ankara considera a tutti gli effetti “organizzazione terroristica”. Stando ad alcune voci riportate da un sito vicino all’organizzazione, pare che il PKK abbia anche rivendicato l’attacco: eventualità tutta da confermare.
Il governo turco ha attribuito al PKK molti degli attacchi che hanno sconvolto il Paese negli ultimi mesi: il 25 agosto il ministro dell’Interno Efkan Ala ha accusato il gruppo di aver attaccato un convoglio di auto in cui viaggiava il leader dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu. L’emittente Cnn Turk riferisce dell’avvio di “operazioni” delle forze di sicurezza nella provincia di Sirnak
