Finale Emilia, il dietrofront del sindaco: “Unioni civili con fascia tricolore e fedi”

sandropalazziL’ondata di polemiche che ha travolto il Comune di Finale Emilia ha costretto il sindaco del piccolo comune del modenese, Sandro Palazzi, a fare dietrofront. Il primo cittadino leghista – che è riuscito nelle scorse elezioni comunali a conquistare il comune di Finale Emilia, da 70 anni ‘feudo rosso’ – ha rispedito al mittente le accuse di ‘discriminazione’ piovutegli dalla comunità LGBT e da esponenti politici per la sua decisione di sancire le unioni civili senza una vera e propria celebrazione, escludendo parenti, fedi nuziali e fascia tricolore. 

Oltre alla comunità LGBT, forti critiche sono giunte dal senatore PD Sergio Lo Giudice: “Il sindaco Palazzi nega i diritti civili con un concentrato ridicolo di limiti e divieti in violazione della legge prima che del buonsenso”. Lo Giudice, che ha minacciato ricorsi in tribunale, ha poi aggiunto: “Che peccato che un Comune dalle solide tradizioni democratiche sia caduto in mano a un manipolo di estremisti di destra“.

Ma, come detto, è giunto il dietrofront di Palazzi, che ha ribadito l’esistenza di ‘un vuoto normativo’. “Non volevamo assolutamente essere discriminatori – ha detto Palazzi –  il documento è stato redatto dai funzionari di stato civile sulla base della indicazioni dei consulenti legali, a cui ci siamo rivolti perché la legge non stabilisce le modalità con cui le unioni civili debbano essere ratificate. Farò togliere quel documento e da domani se qualcuno vuole unirsi civilmente, se lo vorrà avrà fascia tricolore e scambio delle fedi”.