Tre ciclisti investiti ed uccisi nella notte, due a Merano ed uno in Calabria

cilisti-investitiNotte funesta quella che ha portato a questo primo giorno di ottobre, due incidenti stradali, infatti, hanno causato la morte di tre ciclisti. Il primo incidente è avvenuto a mezzanotte presso Sinigo, località che si trova vicino Merano, due ciclisti si tenevano in esercizio percorrendo la Via Nazionale che collega le due località quando un automobilista li ha travolti causandone la morte immediata. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i Carabinieri, l’ambulanza ed i vigili del fuoco ma per gli sfortunati ciclisti era troppo tardi ed i soccorsi hanno potuto solamente constatare il decesso. Nessuna traccia del pirata della strada, l’uomo alla guida della vettura non si è fermato per prestare soccorso e non ci sono testimoni che sono riusciti a prendere ne il numero di targa ne il modello della macchina, questo rende più complicate le indagini dei carabinieri che ancora non sono riusciti a stabilire la dinamica precisa dell’incidente.

Questa mattina sulla Stradale 106 in Calabria, un ciclista di origini straniere (gli investigatori credono si tratti di un Ucraino ma non ci sono documenti che ne attestino l’identità) è stato travolto da una vettura. Il guidatore si reso conto all’ultimo istante del ciclista e quando lo ha investito si è subito fermato per prestare soccorso, anche in questo caso, però, l’arrivo dei soccorsi è stato inutile. I carabinieri stanno accertando la dinamica dell’incidente ancora poco chiara nonostante la testimonianza del guidatore.

Questi ennesimi incidenti che vedono coinvolti auto e ciclisti non fanno che aumentare i dubbi sulla sicurezza stradale. In Italia ci sono pochi luoghi forniti di piste ciclabili che rendono sicuro il tragitto e la conseguenza non può che essere questa. I dati parlano di un aumento del 21% di ciclisti morti in incidenti stradali e per evitare che queste tragedie si moltiplichino è necessario che si lavori in sinergia tra forze dell’ordine ed istituzioni, questo almeno è il parere di Roberto Sgalla, direttore centrale delle Specialità della polizia di Stato, che ai microfoni di ‘Rai news‘ ha detto: “È necessario lavorare in sinergia con le istituzioni per fare informazione, comunicazione e prevenzione, ma soprattutto per recuperare le politiche a favore delle due ruote”.