“Basta violenza in nome di Dio. Le religioni non devono mai essere strumentalizzate e mai possono prestare il fianco ad assecondare conflitti e contrapposizioni”. Lo ha detto Papa Francesco in visita nella moschea Haydar Aliyev di Baku. Bergoglio è stato accolto dallo sceicco dei musulmani nel Caucaso, Allahshukur Pashazadeh, che ha donato al Papa una copia del Corano. Il Pontefice ha fatto il suo ingresso nella moschea a piedi scalzi.
“Abbiamo appreso con attenzione e rispetto le Sue parole di grande leader religioso riguardo l’importanza di una risoluzione pacifica del conflitto di Nagorno Karabakh fra l’Armenia e l’Azerbaigian – ha detto Pashazadeh – Il popolo, lo Stato e il capo dell’Azerbaigian desiderano una risoluzione giusta e pacifica di questo conflitto sulla base delle norme del diritto internazionale”.
Il viaggio in Azerbaigian è stato fortemente voluto da Papa Francesco per favorire l’incontro e il dialogo tra culture e religioni differenti. Il Papa, prima della visita in moschea, ha reso omaggio in silenzio al mausoleo che ricorda i caduti del “gennaio nero” (19 e 20 gennaio 1990) considerati martiri per l’indipendenza dell’Azerbaigian; in mattinata, alla fine della messa, aveva detto ai fedeli che il Papa è guidato dallo Spirito Santo. “Qualcuno può pensare che il Papa perda tanto tempo, a fare tanti chilometri di viaggio per visitare una piccola comunità, una comunità di periferia. Ma il Papa in questo è guidato dallo Spirito Santo”.