Notizia sensazionale: un giovane italiano ha inventato un brevetto per un auto che fa 1800 km con 50 litri di acqua. Possibile? Come mai nessuno ne parla? Semplice è un titolo fatto per attirare un numero elevato di letture sfruttando la convinzione diffusa che tutto quello che c’è attorno a noi è falso e guidato dalle lobby, che le innovazioni e le verità ci vengono celate e via dicendo.
Ma prendiamo in esame l’articolo in questione, parla del brevetto K19, (un sistema che tramite la centralina dell’auto permette di modulare il consumo di carburante tramite un processo di desalinizzazione dell’acqua) un progetto creato da un ingegnere abruzzese che secondo il redattore permetterebbe alle auto di funzionare solo con l’acqua e che non sarebbe stato mai preso in considerazione da nessuno (in realtà Davide Patella è già in contatto con diverse case produttrici di auto).
Per chi si intende un minimo di motori è già chiaro che si sta parlando di assurdità, ma poniamo anche il caso in cui una nuova tecnologia permettesse di utilizzare solamente l’acqua per il funzionamento del motore (se così fosse sarebbe già abbondantemente pubblicizzata come l’invenzione degli ultimi vent’anni come minimo), ma per svelare questa falsa notizia basta leggere attentamente le dichiarazioni dello stesso Patella all’interno dell’articolo citato: “Il mio sistema è innovativo perché utilizza bassi consumi ti produzione: circa 1.5 ampere per produrre 100 litri di ossidrogeno/bioetanolo, ma non tramite la cella elettrolitica che attualmente si trova in commercio, ma tramite una camera di scissione progettata e costruita da me. Questo sistema permette alla vettura di percorrere a velocità media 38 chilometri con un litro di carburante (diesel o benzina), e soprattutto con un pieno di 50 litri di gasolio e 2 litri di additivo tocchiamo i 1800 chilometri di percorrenza. Il K19 è un sistema assolutamente innocuo: rischio di esplosione e incendi praticamente zero, tanto che se si prova a dare fuoco all’additivo esso risulterà non infiammabile, in quanto la base di tutto ciò è acqua”.
Come potete vedere l’autore dell’articolo non si è curato neanche di nascondere con mestiere le notizie che contraddicevano il suo titolo, forse perché gli bastava attirare un congruo numero di persone.