Manolo è davvero morto o è semplicemente sparito? Si è ancora alla ricerca di verità ventisei anni dopo la strage di Torchiera di Pontevico, nella quale persero la vita, sterminati da una furia assassina, i membri della famiglia Viscardi. Sopravvisse alla strage solo il primogenito che abitava in una casa a circa cento metri dalla villetta dove avvenne la sanguinosa rapina.
Il presunto responsabile, Manolo, è stato condannato nel suo paese d’origine – la Serbia – a quarant’anni di carcere. Subito dopo l’imputato è sparito: dalla Serbia è arrivato il suo certificato di morte, ma mai nessun dettaglio su dove il criminale sarebbe stato sepolto. L’unico sopravvissuto della famiglia, Guido, ha più volte sollecitato chiarezza sulla presunta morte dell’assassino della sua famiglia, ed il Pm Mauro Tenaglia, rappresentante dell’accusa nel processo, ha spiegato che dalla Procura ci si è attivati al fine di ottenere l’esame del Dna.
Certo, la mancanza di collaborazione potrebbe sembrare scoraggiante. Ma per procedere bisogna sapere se l’assassino della famiglia Viscardi sia o meno vivo.
“Devo sapere dove è sepolto ed avere la certezza che sia lui. Quindi è necessario il dna. Il pm ha ragione, sta lavorando bene. Quella salma deve essere riesumata non una, ma mille volte” ha sostenuto Guido Viscardi a proposito della vicenda.