Il Premio Nobel per la Pace 2016 sarà assegnato al presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, reo di aver tentato di indirizzare il proprio Paese verso un percorso di pace firmando degli accordi con i guerriglieri della Farc.
Nonostante il “no” all’accordo espresso dai colombiani chiamati ad esprimersi tramite referendum, il cammino aperto da Santos non è interrotto ed è per questo che, come spiegano dalla Commissione di Oslo. il no del suo popolo “non va inteso come un no alla pace. Il dissenso popolare è stato pronunciato contro una specifica formulazione dell’accordo. Perciò sottolineiamo l’importanza che proprio Santos guidi ora un più ampio dialogo, per una nuova stretta di mano che trovi basi ampie e quindi maggiore sostegno. Esortiamo tutte le parti, tutti i partiti, a dare il loro contributo”, si legge ancora nella nota che ha assegnato il Nobel al politico colombiano.
Anche se le Farc non hanno ottenuto lo stesso riconoscimento, come hanno fatto notare alcuni giornalisti dalla platea, il Comitato d’assegnazione si è affrettato a precisare che scelte a volte difficili meritano di essere riconosciute per gli sforzi che compiono in vista del raggiungimento della Pace in circostanze di conflitto spesso drammatiche. Così accadde nel 1994, quando a ricevere il premio furono i firmatari di quelli che passarono alle cronache come gli accordi (falliti in seguito) di Oslo: Shimon Perez, Yitzhak Rabin e Yasser Arafat. Nel 2009 fu la volta di Barack Obama, altro presidente insignito del Nobel per la Pace.
Giuseppe Caretta