E’ stato arrestato dagli uomini della direzione investigativa antimafia di Catania assieme ad un assessore della sua giunta e ad un imprenditore locale Ascenzio Maesano, il sindaco di Aci Catena.
Su di lui una delle accuse più infamanti per un uomo che sia responsabile della cosa pubblica: corruzione nell’ambito di appalti per la fornitura di servizi al Comune del quale era primo cittadino. I particolari dell’inchiesta saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa del procuratore Carmelo Zuccaro e dal capo centro della Dia Renato Panvino.
Intanto, ciò che emerge in queste prime ore è che Maesano avrebbe alterato i risultati di due appalti che riguardavano la fornitura di materiale hardware e software al Comune di Aci Catena. Oltre al sindaco, le misure restrittive hanno coinvolto anche il consigliere Orazio Barbagallo, 65 anni, presidente delle commissioni Bilancio e Garanzia, nonché componente di quella alle Attività produttive, e l’imprenditore Giovanni Cerami, titolare della Halley Consulting, società di Aci Catena specializzata nella fornitura di componenti informatiche.Ad ognuno di loro i pm Pasquale Pacifico, Antonella Barrera e Tiziana Laudani hanno imposto anche il fermo per pericolo di fuga.
“La legalità è l’unica strada percorribile per assicurare la crescita dei territori”, aveva proclamato il primo cittadino nel giorno dell’apertura dello Sportello legalità e sviluppo economico di Aci Catena. Adesso, quelle parole, riecheggiano nel paese come una beffa, l’ennesima, di una classe dirigente incapace della minima coerenza.
Giuseppe Caretta