Ancora una battaglia all’ultimo colpo, per la sindaca Raggi che, da quando si è insediata a Roma, ha dovuto confrontarsi con una serie infinita di difficoltà politiche. Oggi l’ennesimo banco di prova è arrivato dal caso Baobab, che è approdato in aula Giulio Cesare mentre era in corso una seduta straordinaria.
Fuori da Palazzo Senatorio, migranti ed attivisti facevano sentire la loro voce con un sit-in di protesta. Da quando la tendopoli di via Cupa è stata sgomberata, infatti, circa 150 migranti si sono ritrovati a dormire in strada senza che fosse stata data loro alcuna alternativa a quella, brutale, del vagabondaggio. “La notte prima dello sgombero – spiega un attivista – c’erano 200 migranti. La notte dopo il Comune ha trovato sistemazione solo per 70, gli altri hanno dormito letteralmente in terra, a Tiburtina. Da due giorni, dopo un ulteriore e inutile identificazione in questura, siamo accampati a San Lorenzo. Che chiediamo al Comune? Che cominci a fare il suo lavoro…”.
Intanto, nell’aula, volano stracci. La sindaca esordisce sparacchiando a bruciapelo accuse e denunce: “”Quando ho chiesto a qualcuno perchè la questione fosse così complessa, con una battuta mi hanno detto: ‘È complesso oggi, prima bastava chiamare Buzzi e i posti si trovavano cosi. Il Campidoglio da solo non ha i poteri per gestire questo fenomeno, c’è la necessità di un intervento che coinvolge più istituzioni.” Questo il tono dello scontro verbale.
A lei fa seguito l’assessore al Sociale, Laura Baldassarre: “Come giunta Raggi ci siamo occupati fin dalle prime ore della situazione dei migranti transitanti, che sono dei migranti che hanno nel loro progetto migratorio quello di andar via dall’Italia e quindi continuare il loro viaggio, per questo il tipo di accoglienza che dobbiamo fornire loro è particolare. Vi dico subito che dal punto di vista giuridico noi abbiamo dei problemi su chi debba essere competente a occuparsi di questi migranti- ha sottolineato l’assessore – il Comune è competente in quanto sono considerati come senza fissa dimora stranieri, ovvero tra i soggetti fragili di cui un’amministrazione comunale deve prendersi cura e carico”. Prosegue ancora: “”Abbiamo fin da subito dichiarato che Roma da sola non poteva gestire questa emergenza creata dall’inerzia dell’amministrazione precedente. La presenza di migranti transitanti in una capitale d’Europa come Roma è una presenza permanente e quindi va gestita in modo strutturale- ha concluso l’assessore- l’emergenza è creata dall’incapacità di gestire altrimenti questo tipo di situazione”.
Intanto, fuori dall’aula, appare uno striscione con la scritta: “We are not dangerous, we are in danger!” E mentre il primo ordine del giorno presentato da Fratelli d’Italia, che vorrebbe considerare Roma come già satura e quindi impossibilitata ad accogliere altri migranti, viene respinto con 33 voti contrari e 7 favorevoli, tuona l’ultimo commento a caldo della consigliera comunale del Pd, Valeria Baglio: “Mi domando dov’è la dignità delle persone, dove andranno a dormire anche stanotte i migranti senza assistenza? Per Raggi è sempre colpa delle altre amministrazioni, delle altre istituzioni. Anche ora che governa lei in Campidoglio”.
Giuseppe Caretta