Ancora una volta, Haiti si ritrova in ginocchio. Dopo il terribile terremoto del 2010, infatti, l’isola si trova oggi a dover fare i conti con il passaggio dell’uragano Matthew. Nessuno, da quel lato del mondo, è stato incitato a lasciare le proprie baracche, che sono state letteralmente spazzate via dalla violenza della natura.
Oggi, i volontari di Medici Senza Frontiere raccontano di una situazione disastrosa, con un computo complessivo di vittime che ha sfiorato le mille persone e tanti, troppi feriti da assistere tra i quali risultano anche diversi casi di colera. E’ a Les Anglais, per la precisione, l’epicentro di questa presunta ondata di colera che rischia di espandersi a macchia d’olio su tutta Haiti. Li, infatti, i medici hanno curato 16 persone che ne erano affette. A Petit Trou, nel dipartimento di Nippes, due centri medici sono stati danneggiati dall’uragano ed ora, al loro posto, è stata posta una clinica mobile che ha curato finora circa 400 pazienti. Ma non va meglio a Jérémie, dove un altro team ha trattato più di 450 feriti in 3 giorni. E poi ancora, Sant Antoine, ed il dipartimento di Artibone, nel Nordovest, dove le strutture mediche danneggiate necessitano addirittura di tende, letti e forniture sanitarie.
Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno stanziato un fondo di 14 milioni di dollari, tramite l’agenzia per o sviluppo internazionale (USAID) con il quale intendono “far fronte alla devastazione lasciata dal passaggio dell’uragano Matthew”.
G.C.