Matteo Cagnoni, marito di Giulia Ballestri, 39enne uccisa a bastonate nella loro ex casa di famiglia il 19 settembre, avrebbe fornito una testimonianza contrastante rispetto a quella emersa invece da un tassista. Matteo Cagnoni, per crearsi un alibi, aveva sempre sostenuto di essersi recato da un avvocato divorzista quella domenica 18 settembre, a Bologna. Ma invece la realtà sembra essere un’altra: il tassista che quella sera ha portato a casa Cagnoni ed il padre ha sostenuto di aver prelevato l’uomo di fronte alla sede dell’ufficio di un avvocato penalista.
Dopo le impronte digitali nel sangue trovate sul luogo del delitto che sembrerebbero compatibili con quelle di Cagnoni, e dopo questa falsa testimonianza smascherata dalla versione del tassista, che è stato contattato dalla polizia che cerca di ricostruire i giorni di Cagnoni dopo la morte della moglie, la posizione del dermatologo sembra incrinarsi sempre di più.