In alcuni Paesi africani la tutela delle specie di animali selvatici è molto difficile, e pericolosa, sia per la presenza di bracconieri senza scrupoli che per il fatto che alcune popolazioni della zona cacciano animali, anche in via d’estinzione, per cibarsene. Proprio per questo motivo è stato ucciso Jacques Munganga Nzonga, un ranger di 26 anni che lavorava nel parco nazionale di Kahuzi Biega, nella Repubblica Democratica del Congo. L’omicidio sarebbe avvenuto il 4 ottobre 2016, come riferito dal sito ambientalista Mongabay.
Il ragazzo lavorava nel parco e difendeva una rara varietà di gorilla, e proprio per questo motivo sarebbe stato ucciso. Jacques Munganga Nzonga proteggerla i gorilla di Grauer, una specie molto rara che abita in questo parco. Il giovane ranger non è il primo a rimettere la vita per salvare animali rari: il 31 marzo del 2016, un altro ranger sempre dello stesso parco di Kahuzi Biega era stato ucciso da ribelli armati per l’identico motivo.
Il naturalista Andrew Plumptre spiega perché la popolazione locale non vede di buon occhio chi difende i gorilla. “La guerra civile nel paese ha portato a una ampia disponibilità di armi e ha creato una pletora di milizie che controllano vari territori nell’est del paese. La guerra ha provocato anche un aumento delle miniere artigianali nella foresta, controllate dai ribelli. I minatori cacciano per mangiare, e i gorilla sono una facile preda”.