L’annunciato smantellamento del campo profughi di Calais, che verrà messo in atto domattina, ha fatto alzare al massimo il livello di tensione nell’area della cittadina francese dove sono assiepati migliaia di migranti.
Da stamane sono in corso forti scontri tra gli ospiti del campo e la polizia francese, con quest’ultima che sta ricorrendo a lanci di gas lacrimogeni, mentre dal fronte opposto piovono sassi contro le forze dell’ordine.
La “giungla” – così viene chiamato il campo – verrà smantellata domattina, come richiesto più volte dai cittadini di Calais e dal sindaco della cittadina francese, Natacha Bouchart, scesa in piazza al fianco della popolazione di Calais per protestare contro la presenza della bidonville. La maggior parte delle persone che vivono nel campo arrivano dall’Afghanistan, Sudan e Eritrea: speravano, per lo più, di attraversare il canale e raggiungere il Regno Unito.
Per tre giorni, 145 autobus si alterneranno per trasportare i migranti e portarli nei quasi 300 rifugi temporanei (7.500 posti) allestiti in varie zone della Francia. Per realizzare la maxi operazione ed evitare ogni tipo di tensione verranno impiegati circa 1250 poliziotti. Nel frattempo una piccola parte è già stata trasferita: si tratta di un primo gruppo di 70 minori non accompagnati, trasferiti da Calais in Gran Bretagna, dove non hanno legami familiari.