E’ il siciliano Raffaele Brusca, 48 anni, il primo poliziotto ad unirsi civilmente grazie alla legge approvata lo scorso mese di maggio.
Raffaele è riuscito a coronare il suo sogno nella giornata di ieri, sposando il suo Antonio con la divisa della polizia. Una dimostrazione d’amore enorme per i suoi legami più forti: quello sentimentale con il suo compagno e quello lavorativo con la divisa.
Alla cerimonia che si è tenuta nella Sala Rossa del Campidoglio, hanno preso parte tutti i colleghi della coppia, e i familiari arrivati appositamente dalla Sicilia. Ma la cosa incredibile, come racconta Raffaele, “è che sono venute anche persone che non avevo invitato, ma che erano lì per testimoniarci la loro vicinanza“. Il 48enne lavora in un ufficio interforze del Viminale ed è anche un sindacalista Silp-Cgil.
Il compagno, Antonio Sapienza, 46 anni, è impiegato in una multinazionale: Raffaele confessa di aver sempre saputo che Antonio era la persona giusta. “Non ho mai avuto alcun dubbio – aggiunge Raffaele – Anno dopo anno abbiamo atteso l’approvazione di questa legge. Se non fosse arrivata, eravamo anche pronti ad andare a sposarsi all’estero”.
Secondo i dati forniti dall’associazione Polis Aperta, sarebbero all’incirca 19mila, in Italia, le persone omosessuali tra carabinieri, poliziotti, agenti penitenziari, Finanza ed esercito: molti di loro non dichiarano il loro orientamento sessuale per paura di vessazioni da parte dei colleghi o dei superiori.