Attentato nella città di Quetta, nel sud ovest del Pakistan. Un commando, composto da almeno quattro terroristi, è riuscito ad entrare nella scuola di polizia locale facendosi poi saltare in aria. I morti sarebbero almeno 60.
Come ha dichiarato il ministro dell’Interno della regione di tratta di “una vera strage” i cui numeri potrebbero drammaticamente aumentare nelle prossime ore. La zona è stata immediatamente circondata dalla forze dell’ordine. La situazione, per il momento, sembra essere sotto controllo.
Pur non essendo ancora giunta alcuna rivendicazione, il comandante militare della regione sospetta che la matrice dell’attacco possa essere ricollegata ad una fazione islamista, Lashkar-e-Jhangvi, alleata con i talebani pakistani e che gli assalitori fossero in contatto con altri capi terroristi in Afghanistan. Molto più cauta, invece, la stampa nazionale, che attende gli esiti delle indagini prima di ufficializzare collegamenti diretti con movimenti terroristici che troppo spesso, non solo in Pakistan, mettono in parallelo frange disparate col solo fine di giustificare una reazione repressiva nei confronti di frange ostili al potere dominante.
Intanto, da una prima ricostruzione dell’assalto, pare che fra i terroristi vi siano stati alcuni, almeno un paio, che anzichè farsi esplodere si sono inoltrati nella struttura aprendo il fuoco sugli agenti che si trovavano in caserma. Data l’ora tarda, molti di loro erano già a letto. Non sono stati risparmiati neppure loro.
G.c.