Il 28 Ottobre la Chiesa commemora la festa liturgica degli Apostoli San Simone e San Giuda Taddeo.
Di entrambi si hanno notizie frammentarie e nel Nuovo Testamento i loro nomi figurano agli ultimi posti degli elenchi degli apostoli.
Nei Vangeli di Marco e Matteo, Simone era soprannominato il Cananeo (nato a Cana, in Galilea); nel Vangelo di Luca viene chiamato lo Zelota, forse perché aveva militato nel gruppo antiromano degli Zeloti.
Secondo la tradizione Simone subì un martirio assai cruento, intorno al 107 in una località dell’attuale Georgia: il suo corpo fu fatto a pezzi con una sega.
Per tale ragione viene raffigurato con questo attrezzo ed è patrono dei boscaioli e dei taglialegna.
Le reliquie di San Simone sarebbero conservate nella Basilica di San Pietro, al centro dell’abside del transetto con l’altare dedicato a San Giuseppe.
L’Apostolo Giuda era detto Taddeo (che in aramaico significa “magnanimo”), o Giuda di Giacomo (figlio o fratello di Giacomo). Nell’Ultima Cena rivolse a Gesù la domanda: «Signore come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». Gesù gli rispose che l’autentica manifestazione di Dio è riservata a chi lo ama e osserva la sua parola.
È considerato il primo Catholicos d’Armenia.
Come Simone anche Giuda Taddeo è venerato come martire. Eusebio di Cesarea narra che fu ucciso – in Persia, intorno al 70 -, a sassate, con lance e colpi di mazza e per questo nell’arte viene raffigurato con una mazza o una lancia in mano.
Le reliquie del santo, come quelle di Simone, sono conservate nella Basilica di San Pietro a Roma.
Venerati da tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi la loro festa il 28 Ottobre è ricordata dal calendario geronimiano.
MDM