La madre, colpevole del giro di prostituzione, in cui erano coinvolte la figlia ed altre ragazze minorenni, era già stata arrestate il 28 ottobre del 2013 ma scarcerata in attesa della sentenza definitiva. Nel corso delle indagini i carabinieri avevano scoperto che, non solo la donna era al corrente dell’ attività che la figlia e le amiche svolgevano, ma che ne gestiva gli affari allargando il giro di clienti e percependo una parte dei ricavi. In occasione del primo arresto il giudice le aveva anche sottratto la tutela della figlia come pena accessoria, adesso che il ricorso in appello è stato rigettato la donna oltre a non poter vedere più la figlia sarà costretta a scontare la giusta pena nel carcere femminile di Rebibbia.