C’è un’inquietante teoria sul perché di tutti questi terremoti nell’arco di un periodo di tempo abbastanza ristretto. Il CNR, Centro Nazionale delle Ricerche, ha elaborato al teoria del cosiddetto “contagio sismico”. In una nota dell’Istituto di geologia Ambientale e geoingegneria del CNR si legge infatti che “Ogni volta che si sviluppa un terremoto lungo una superficie di faglia, la zona ipocentrale si scarica (rilassamento) e vengono caricati i volumi adiacenti (lateralmente) alla faglia stessa”.
Questo fa sì che “tali volumi, sottoposti ad un nuovo stato di stress, possono cedere (rompersi) e generare terremoti a loro volta. Sono processi di propagazione laterale della sismicità (contagio) relativamente frequenti, già osservati in altre aree sismiche della Terra (…) Questo processo sta coinvolgendo l’Appennino centrale in questi mesi”. La nota fa notare anche che “Il terremoto si è spostato da Amatrice verso nord, nell’area di Visso e Ussita, e da questi luoghi oggi nuovamente verso sud nell’area di Norcia, dove il terremoto di Amatrice di agosto si era arrestato”.
“Purtroppo” prosegue la nota “non siamo in grado di prevedere quando e come tale sequenza sismica andrà a scemare, né possiamo in linea teorica escludere altri terremoti forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi”. “Molto peggio sarebbe se tutti questi segmenti della facomunicaglia (Amatrice, Visso, Norcia) si fossero mossi tutti insieme generando un terremoto di magnitudo almeno 7.0”.