Un alone di mistero ha sempre avvolto una delle pratiche più curiose e ricercate dagli uomini, forse anche dalle donne: lo squirting.
Esiste? non esiste?
Pare che non tutte le donne ne siano capaci, intanto nel web impazzano i metodi e gli studi psicologici e antropologici, ricerche recenti pare dimostrino come lo squirting sia la mascolinizzazione della donna nel modo di raggiungere l’orgasmo, una nuova frontiera della eiaculazione femminile, ancora non ben chiara e che, andrebbe studiata sia nelle sue componenti fisiche (predisposizione o non) che nelle componenti psichiche, in fondo si sa che il sesso, soprattutto nelle donne ha una grandissima influenza nela sfera del cervello, del pensiero e nella connessione delle sinapsi.
Fondamentale è la posizione delle dita, o per esempio si può utilizzare un toy tondo a forma di uovo. Scelto l’oggetto della stimolazione, se usate le dita (vostre o del partner ma preferibilmente indice e medio) o il toy, molto importante è dedicarsi all’entrata dell’apparato di piacere esercitando una pressione in avanti, verso la pancia, spingendo dolcemente senza forzare.
In pratica le dita entreranno per metà della loro lunghezza nella vagina e il dito medio deve fare una leggera pressione sulla parete anteriore. Nel frattempo si provi a spingere con i muscoli vaginali come nell’intento di far pipì, delicatamente. Le prime volte non accadrà nulla perché iniziate appena a prendere confidenza.
Vero o falso che sia lo squirting garantisce orgasmi più lunghi e intensi, ed è sempre in relazione con il punto G, altro punto misterioso nel magnifico disegno mentale del corpo femminile.
LM