Lo scafista si fa un selfie sul gommone: identificato e arrestato

Identificato uno scafista e arrestato grazie a un selfie.

Ancora una volta la tecnologia si dimostra utile per la lotta contro la criminalità, infati  è stato possibile identificare lo scafista al timone dell’ imbarcazione che trasportava  migranti.

Una imbarcazione in legno con 32 migranti è stata soccorsa a sud di Lampedusa, 7 persone necessitavano di cure mediche e sono state sbarcate a Lampedusa, 25 sono state portate a Pozzallo e tra queste, la Polizia ha fermato lo scafista grazie ad un selfie di un giovane migrante. Tutti nord africani (libici e tunisini), uno di loro era stato condannato in Italia per spaccio e doveva scontare ancora 7 mesi di reclusione, quindi è stato accompagnato dalla Squadra Mobile presso il carcere di Ragusa, 6 novembre 2016. ANSA/UFFICIO STAMPA POLIZIA DI STATO

Si tratterebbe  di un tunisino, Msarra Ben Ammar, 39 anni,  inchiodato dall’ immagine scattata con uno smartphone di uno dei 32 passeggeri a bordo, che inizialmente non avevano accettato di  collaborare con gli investigatori.

Il barcone era stato soccorso due giorni fa da una motovedetta della Guardia di Finanza a Sud di Lampedusa. Sette persone che necessitavano di cure mediche erano state sbarcate sull’isola, gli altri 25 erano stati trasferiti a Pozzallo (Ragusa), dove la Polizia di Stato ha avviato le indagini per risalire allo scafista.

Quando gli investigatori hanno trovato il selfie con l’immagine del tunisino al timone,  anche gli altri testimoni che erano accanto a lui non hanno potuto fare altro che ammettere l’evidenza. Lo scafista è stato fermato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e accompagnato nel carcere di Ragusa.
Nei controlli sull’ identità di tutti gli sbarcati, gli agenti hanno anche potuto accertare  che un altro tunisino, Chebani Hedi, era stato arrestato a Bolzano per spaccio di stupefacenti nel 2007 e doveva scontare una condanna a sette mesi di reclusione. Anche lui è stato condotto in carcere per scontare la pena residua.

Continua l’esodo sulle coste italiane e non si  ferma la strage nel Mediterraneo: nel corso del salvataggio di due gommoni al largo della Libia sono morti 4 migranti, mentre sono state salvate circa 200 persone.  Le operazioni sono state coordinate dalla Guardia Costiera.

Un primo gommone è stato soccorso dalla Nave Diciotti e sono stati tratto in salvo 100 migranti. Sul secondo gommone, una nave di Medici senza Frontiere ha recuperato un cadavere: inoltre, durante le operazioni di soccorso degli altri 100 migranti il gommone si è rotto e sono morte altre 3 persone.

Fonte ANSA