Domenico non si sarebbe suicidato ed il suo corpo sarebbe stato spostato dopo la caduta. Lo sostengono attraverso i loro legali, i genitori di Domenico Maurantonio, lo studente che durante una gita scolastica a Milano, è precipitato, lo scorso 10 maggio 2015, dal quinto piano dell’Hotel Da Vinci. I consulenti dei legali hanno effettuato una serie di test dai quali emerge che qualcuno avrebbe messo accanto al cadavere, dopo la tragedia, i boxer e il pigiama del ragazzo che, dunque, non sarebbero caduti dal quinto piano.
“Il suo corpo – sostengono i legali della famiglia del ragazzo – fu spostato dopo quel tragico volo. Qualcuno lo ha preso per le gambe e l’ha tenuto a testa in giu'”. Questa ipotesi emerge dai test effettuati in queste settimane, che hanno permesso di ricostruire lo scenario nel quale si è consumata la tragedia. L’avvocato Eraldo Stefani ha poi aggiunto: “Che poi sia stato fatto precipitare o si sia trattato di un incidente è da verificare”.
Stefani ha sottolineato che il corpo di Domenico non può essere caduto nel punto in cui è stato trovato, parole che arrivano grazie alla consulenza della difesa, alla quale hanno lavorato un ingegnere esperto in suoni, uno in precipitazioni ed un biologo. Insieme ad un video che ricostruisce quanto accaduto sulla base delle fratture e delle ferite trovate sul corpo del ragazzo. Dunque il professor Massimo Montisci, vicedirettore dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Padova, sostiene che le “lesioni non si spiegano con la semplice precipitazione contro una superficie piana quale il pavimento del piazzale esterno. Una possibile spiegazione è data dalla precipitazione con urto contro gli scalini antistanti il punto di rilevamento del cadavere”. Il suicidio potrebbe essere stato, secondo l’avvocato Stefani, simulato da qualcuno.
Daniele Orlandi