Laureata, anzi no. Nemmeno il tempo di insediarsi nel Ministero all’Istruzione che già piovono polemiche su Valeria Fedeli, che ha preso il posto di Stefania Giannini nel nuovo governo guidato da Paolo Gentiloni.
La Fedeli, infatti, avrebbe scritto nel suo curriculum vitae di essere laureata in Servizi Sociali. Particolare che ha suscitato i sospetti di Dagospia, il quotidiano online diretto da Roberto D’Agostino, che ha infatti sottolineato “che il diploma di laurea di Scienze Sociali non è stato istituito prima del 1998 (ma in via sperimentale a Trieste e Roma) e del 2000 quando la nostra era già segretaria nazionale del sindacato dei tessili”.
Il primo a riprendere la notizia è stato il leader del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi, che ha attaccato senza mezzi termini la neo ministra. “Valeria Fedeli dichiara di essere “laureata in Scienze Sociali”, in realtà ha solo ottenuto il diploma alla Scuola per Assistenti sociali Unsas di Milano – scrive Adinolfi su Facebook – Complimenti ministro, bel passo d’inizio e complimenti a Gentiloni che a dirigere scuola e università mette non solo una che non è laureata, ma una che spaccia per laurea in Scienze Sociali un semplice diploma della scuola per assistenti sociali”.
Lo staff di Fedeli parla di “errore lessicale” e stigmatizza la strumentalizzazione dello stesso: “Il fatto che in quella stessa biografia sia anche specificato che il diploma di laurea in questione è stato conseguito all’Unsas, Scuola per assistenti sociali di Milano (e dunque non in una università) – spiega lo staff – è la prova della sua buona fede“. Ma di certo, per la Fedeli, non è un buon inizio.