Il Viminale avrebbe motivo di temere una vendetta dell’Isis in Italia dopo l’uccisione del terrorista di Berlino da parte di due poliziotti italiani. In primis nel corso delle feste di Natale e dei festeggiamenti dell’ultimo dell’anno, sono stati espressi da parte di Maurizio Vallone, il capo Servizio di Controllo del Territorio facente parte del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, dei timori circa la possibilità di rappresaglie da parte dell’Isis.
Vallone, nel corso di una intervista sostenuta con Il Corriere della Sera, ha sostenuto che “Dobbiamo essere particolarmente attenti e dobbiamo prendere tutte le iniziative possibili di autotutela” in quanto “è la prima volta che un terrorista viene ucciso in Italia e sicuramente una divisa è diventata bersaglio privilegiato”.
Dopo l’uccisione del terrorista di Berlino, il sistema di sicurezza nella città italiane e vicino agli obbiettivi ritenuti a rischio è stato rafforzato con almeno 1800 uomini e 400 macchine, che sono state spiegate nell’ambito dell’operazione anti terrorismo italiana. “Non è un caso se le circolari del prefetto Franco Gabrielli riguardano anche le modalità di intervento per il personale fuori servizio. Noi contiamo sulla professionalità di chi effettua i servizi in strada. I nostri uomini hanno il massimo livello di addestramento” ha sostenuto ancora Vallone.