Mandato di cattura per tre uomini, colpevoli di aver photoshoppato il re della Cambogia in una scena di un porno gay con la scritta in sovrimpressione “Il Re della Cambogia è gay”: la foto, che è circolata con insistenza sui social media, vede la testa del Re Norodom Sihamoni sul corpo di una pornostar gay.
L’omosessualità non è illegale in Cambogia ma rappresenta ancora un taboo: inutile dire che la foto in questione è stata considerata un raro oltraggio nei confronti del Re. E, pur non essendo vietato criticare il Re, la costituzione della Cambogia sottolinea come la sua figura sia ‘inviolabile’: Sihamoni, in carica dal 2004, non è sposato e non ha figli (dopo aver vissuto la gran parte della sua vita all’estero: per questo motivo parla Inglese, Francese e Ceco); pur ricoprendo un ruolo principalmente di rappresentanza, ha un importanza sociale non di poco conto.
Queste le parole del Generale Khieu Sopheak circa il mandato di cattura: “Abbiamo l’ordine di arrestare i colpevoli (uno dei quali parrebbe essere già andato in Thailandia, ndr). Se non facciamo qualcosa, molte persone potrebbero emularli. Il Re rappresenta la nazione intera e insultando il re è come se insultassero l’intera nazione“.