Ondata di sdegno in Gran Bretagna per la morte di una giovane alla quale, per ben tre anni, è stata negata la possibilità di eseguire un Pap-test. La ragazza è deceduta a causa di un tumore al collo dell’utero a soli 24 anni.
Tutto inizia nel 2014, quando Amber Rose Cliff, questo il suo nome, si reca all’Ashburn Medical Centre, a Sunderland, con l’intento di eseguire degli accertamenti a causa di forti dolori e di importanti perdite di sangue. Visitata dai medici, le viene suggerito di fare rientro a casa. Il suo male viene interpretato come conseguente all’assunzione della pillola contraccettiva. Tutto va avanti in questo modo per svariate decine di volte. La giovane continua a soffrire di disturbi che non vengono compresi.
E’ a quel punto che la famiglia della ragazza scopre che non è possibile eseguire un Pap-test alle giovani d’età inferiore ai 25 anni. Decisi a venire a capo della situazione, i genitori la conducono in una clinica privata, dove le viene diagnosticata una grave forma di tumore al collo dell’utero. Da questo momento in poi, per Ambra, comincerà il calvario della chemioterapia. La giovane si è spenta lo scorso 8 gennaio all’età di 25 anni.
Ciò che ha suscitato disapprovazione e scandalo è stata la conferma che, se preso in tempo, il cancro della giovane avrebbe potuto essere curato. Invece la legge ha impedito di svolgere gli accertamenti del caso ed oggi, grazie al lavoro che sta svolgendo la sua famiglia, si sta cercando di trovare un rimedio a questa falla nel sistema sanitario.
E’ stata lanciata una petizione per abbassare la soglia d’età dell Pap-test ed in poche ore sono state già collezionate più di 35mila firme. Ne mancano altre 85mila perché la proposta di modifica possa arrivare in Parlamento.