Il tribunale spagnolo di Amposta, in Catalogna, ha deciso di riaprire l’investigazione penale sull’incidente del bus Erasmus costato la vita nel marzo scorso a 13 studentesse, sette delle quali italiane, accettando il ricorso contro l’archiviazione disposta lo scorso novembre presentato dalle famiglie delle vittime.
Un nuovo giudice istruttore dovrà procedere all’interrogatorio dell’autista del bus, rimasto gravemente ferito nell’incidente, che non era stato sentito dal precedente magistrato.
Archiviazione senza aver mai ascoltato il conducente del mezzo. La sentenza giunta dal tribunale spagnolo di Tarragona aveva lasciato davvero senza parole. L’autobus di studenti Erasmus che si è ribaltato lo scorso 20 marzo ha causato la morte di 13 persone, tra cui sette studentesse italiane.
Eppure da quella data il guidatore del veicolo è sempre riuscito ad evitare l’interrogatorio da parte dei giudici. Risulta attualmente ricoverato in un ospedale della provincia: agli atti giudiziari resta solo una breve dichiarazione resa a verbale ai poliziotti il 20 marzo scorso, subito dopo lo schianto.
Il conducente si giustificò dicendo di essere rimasto vittima di “un colpo di sonno”. Da allora nessuno ha ritenuto opportuno sentirlo per approfondire nel dettaglio quanto accaduto. Tredici morti senza alcun colpevole. Per questo il ricorso delle famiglie delle vittime contro l’archiviazione decisa dal precedente gip.