Il patteggiamento, raggiunto già nello scorso mese di dicembre, è stato definitivamente ratificato. Amedeo Mancini, l’ultrà di estrema destra responsabile dell’omicidio del 36enne nigeriano Emmanuel Chidi Namdi, avvenuto lo scorso 5 luglio a Fermo, dovrà scontare una pena di 4 anni agli arresti domiciliari.
La vedova di Namdi, che ha rinunciato a qualsiasi pretesa risarcitoria tramite un’azione civile, riceverà 5mila euro per il rimpatrio in Nigeria della salma del marito.
Delle tre aggravanti contestate (recidiva, motivi abietti e futili e aggravante razziale), ne sono state eliminate due (recidiva, motivi abietti e futili). E’ stata riconosciuta, dunque, l’attenuante della provocazione e mantenuta l’aggravante razziale, ma “con una rilevanza concreta poco più che simbolica”, hanno spiegato gli avvocati di Mancini.
Mancini, come detto, sconterà una pena di 4 anni agli arresti domiciliari con possibilità di uscire otto ore al giorno per lavorare.
La vedova Namdi ha anche ottenuto l’assicurazione che Mancini non l’avrebbe denunciata per le dichiarazioni false riguardanti la dinamica dei fatti che hanno portato alla morte del marito.
Lo scorso 5 luglio 2016, infatti, Emmanuel Chidi Namdi ebbe una colluttazione con Amedeo Mancini dopo un epiteto rivolto proprio alla vedova del nigeriano: nel corso della rissa, ad avere la peggio fu Namdi, che restò ucciso in seguito alle percosse ricevute dall’ultrà fermano.