Dopo le scosse di ieri mattina a L’Aquila è tornato il timore che si possa presentare una situazione simile a quella verificatasi ad Accumoli ed Arquanta del Tronto anche in altre zone limitrofe. Gli esperti, inoltre, sono concordi nel ritenere che le scosse di ieri sono state causate da quello che in gergo viene definito “Contagio Sismico“: durante un terremoto la faglia che lo genera scarica un accumulo di energia che si propaga nel terreno sotto forma di onde sismiche, se ci si trova in zone in cui sono presenti a breve distanza due o più faglie può succedere che l’energia scaturita dal rilascio venga assorbita da una faglia limitrofa che, portata al punto limite, scarica a sua volta l’energia.
Queste dichiarazioni coincidono con quanto affermato dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) dopo le violente scosse che hanno raso al suolo Accumoli ed Arquata, gli studiosi, infatti, avevano preannunciato che dei nuovi fenomeni sismici di grossa entità si sarebbero potuti verificare nel corso dei mesi o anche degli anni successivi. Il terremoto di ieri è dunque collegato a quello di questa estate e genererà a sua volta uno sciame sismico di entità non calcolabile.
Questo significa che i terremoti non avranno una conclusione? Interrogati sull’argomento alcuni esperti hanno spiegato che non è possibile preventivare in quanto tempo si concluderà il fenomeno sismico, dello stesso avviso è anche il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Francesco Peduto: “Non ci sono elementi per dire che la sequenza sismica che sta colpendo ancora una volta l’Italia centrale si fermerà, quando si analizza un terremoto non si possono mai fare previsioni”.