Come segnalato dal quotidiano torinese ‘La Stampa‘ stamane, intorno alle ore 10:00, in un blitz coordinato dal Procuratore Paolo Borgna che ha visto impegnate Polizia, Vigili Urbani e Carabinieri sono stati messi i sigilli a 47 sale massaggi cinesi. Dopo un periodo d’indagine durato 2 anni la Procura di Torino ha ritenuto sufficienti le prove raccolte per fare cessare l’attività ai sedicenti centri benessere, numerosi clienti hanno infatti confessato che all’interno delle strutture le ragazze erano obbligate a prostituirsi o a fare “favori” di natura sessuale.
I gestori dei locali sono dunque accusati di vari reati che vanno dal favoreggiamento allo sfruttamento e all’induzione alla prostituzione. Si tratta di una prima decisa mossa contro un fenomeno illegale che si manifesta in ogni città d’Italia alla luce del sole, la speranza del Procuratore aggiunto è quella di dare un esempio affinché la retata di questa mattina sia solo la prima azione per la definitiva chiusura di queste fabbriche del sesso.
Una volta accertati i reati di cui sopra alla procura resta il compito di valutare queste attività dal punto di vista amministrativo e fiscale, la Polizia giudiziaria e quella municipale hanno ravvisato diverse irregolarità nella gestione dei conti e nel versamento dei contributi che adesso sono al vaglio degli inquirenti.