Sono inquietanti i dettagli che cominciano ad emergere in merito alla tragedia che ha interessato l’Hotel Rigopiano a Farindola (Pescara), travolto da una slavina (probabilmente scatenata dalle numerose scosse sismiche che hanno interessato l’Alta Valle dell’Aterno nelle ore precedenti) che ha spazzato via il lussuoso resort, seppellendo sotto metri di neve e macerie una trentina tra dipendenti e clienti.
Già alle 7 del mattino di mercoledì l’albergo aveva avvisato gli enti preposti di quanto stava accadendo: in una mail indirizzata al Prefetto di Pescara e al presidente della provincia, alla polizia provinciale e al sindaco di Farindola, il direttore dell’Hotel Bruno Di Tommaso riferiva di una situazione particolarmente ‘preoccupante’, richiedendo un immediato ‘intervento’.
“Vi comunichiamo che a causa degli ultimi eventi la situazione è diventata preoccupante. In contrada Rigopiano ci sono circa 2 metri di neve e nella nostra struttura al momento 12 camere occupate (oltre al personale). Il gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno dovrebbe bastare fino a domani, data in cui ci auguriamo che il fornitore possa effettuare la consegna. I telefoni invece sono fuori servizio”, si legge nella mail del direttore, che fa riferimento anche alle scosse di terremoto che hanno investito l’aquilano.
“I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all’aperto. Abbiamo cercato di fare il possibile per tranquillizzarli ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina – scrive Di Tommaso – Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale d’accesso, dal cancello fino alla Ss42. Consapevoli delle difficoltà generali, chiediamo di predisporre un intervento al riguardo. Certi della vostra comprensione, restiamo in attesa di un cenno di riscontro”.