“Welcome to Canada”. Così il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha voluto rispondere alle misure adottate in USA da Donald Trump. Trudeau, su Twitter, ha esplicitamente dichiarato che “a chi fugge dalle persecuzioni, dal terrore e dalla guerra, sappiate che i canadesi vi daranno il benvenuto, non importa quale sia la vostra fede. La diversità è la nostra forza”, allegando un hashtag particolarmente significativo: #welcometocanada, appunto.
Non solo: nel messaggio su Twitter, Trudeau ha anche aggiunto una foto del 2015 in cui saluta una bambina siriano all’aeroporto di Toronto. La portavoce del premier canadese ha inoltre riferito alla stampa che “il presidente non vede l’ora di esaminare con Trump nel loro prossimo incontro i successi delle politiche del Canada sull’immigrazione e sui rifugiati”.
La decisione adottata da Trump sull’immigrazione ha scatenato molte reazioni negative. “Quando ci sono dichiarazioni che vengono dal presidente degli Stati Uniti sull’Europa – ha detto l presidente francese, Francois Hollande – e quando parla del modello della Brexit per altri Paesi, penso che sia bene rispondergli. L’Europa avvii il dialogo con fermezza“.
“Mi si spezza il cuore”, ha affermato invece l’attivista e premio Nobel per la pace 2014 Malala Yousafzai in riferimento al decreto anti-rifugiati firmato da Donald Trump. “L’America volta le spalle a una storia gloriosa di accoglienza dei rifugiati e degli immigrati – scrive Malala – la gente che ha aiutato a costruire il suo Paese, pronta a lavorare duramente in cambio di una equa opportunità a una nuova vita”.