Si chiama Mark Frost, ma è noto anche col nome di Andrew Tracey, ed è uno dei pedofili più recidivi dei quali si abbia notizia fino ad oggi. L’uomo ha confessato la paternità di decine di abusi nei confronti di minori, sia in Gran Bretagna che all’estero.
La sua storia di violenze inizia nell’ex scuola della quale Frost era docente, un istituto secondario nel Worcestershire, dove due ex alunni hanno sostenuto di essere stati violentati nell’anno 1990. Prima di allora, in realtà, l’uomo era finito in un giro di materiale pedopornografico grazie alla sua adesione alla PIE (Scambio di Informazioni Pedofili), un’associazione che si occupa appunto di trasmissione di immagini e informazioni relative al mondo pedopornografico. Era l’anno 1978. Non si sa, non si è ancora avuto modo di scoprirlo, se già all’epoca Frost avesse compiuto qualche violenza sessuale ai danni di minori. Quel che è certo è che nel 1986 fece domanda per adottare un figlio tramite la Chiesa cattolica. In quanto single, la sua richiesta venne rifiutata, ma l’uomo raggiunse il suo obiettivo un anno dopo grazie ad un ente locale. Attualmente il ragazzo è stato allontanato dal padre adottivo.
Nel 1992, già dimessosi dall’istituto nel quale ha insegnato per 24 anni, l’uomo è stato condannato ad una multa di 200 dollari per il possesso di fotografie pedopornografiche. Dopo la sia condanna, nel 1998, ad un anno di reclusione per aver intrattenuto relazioni intime con un giovane 16enne, Frost vaga per 11 anni spostandosi da un posto all’altro. Di lui, per la verità, si perdono addirittura le tracce. Viene ritrovato in Thailandia, dove pare fosse fuggito per scappare dai controlli delle forze dell’ordine e certo di non poter ricevere, nel paese asiatico, alcun mandato di comparizione.
Quando anche la polizia tailandese ha emesso un’ordinanza d’arresto nei suoi confronti, l’uomo si è diretto in Spagna, passando per la Francia. E’ qui che, finalmente, è stato arrestato nel corso del 2012. Sul suo computer sono stati rinvenuti video nei quali si incita alcuni ragazzini tailandesi, d’età compresa tra i 10 e i 14 anni, a fare il segno del pollice in su o del cuore mentre ha atti sessuali con loro. Per la Procura l’uomo è estremamente pericoloso e potrebbe aver violentato più di 45 minori nel corso della sua decennale opera di circonvenzione minorile. Adesso è agli arresti in attesa di processo.