Il rapporto tra Donald Trump e i russi troverebbe le prime conferme. Lo afferma la CNN, che riporta quanto dichiarato da alcuni inquirenti statunitensi, funzionari dell’Intelligence e della giustizia USA. “Le conferme non riguardano gli aspetti piccanti del rapporto, ma alcuni colloqui tra cittadini stranieri che effettivamente si sono svolti nei tempi e nei modi descritti nel rapporto”. Tutto ciò emergerebbe chiaramente nelle conversazioni descritte nel dossier stilato da un ex agente del Mi6, Christopher Steel, su Donald Trump.
L’Mi6 è il servizio britannico di spionaggio all’estero, che dopo aver lavorato venti anni a Mosca aveva lasciato i servizi per collaborazione con l’Fbi: Steel, 52 anni, sarebbe la spia che ha fabbricato il dossier ‘bollente’, dove si sostiene che il governo russo ha ottenuto “informazioni personali e finanziarie compromettenti”. La spia avrebbe raccolto informazioni su Trump per conto dei suoi rivali all’interno del partito repubblicano.
E non è tutto: all’interno del dossier spunterebbero fuori anche alcuni particolari molto imbarazzanti per il neo presidente USA, come l’incontro con due prostitute in un albergo di Mosca.
La risposta della Casa Bianca non si è fatta attendere: “Continuiamo ad essere disgustati dalle fake news della CNN”, ha detto il portavoce Sean Spicer. Nessun commento invece dall’Fbi, dalla Cia e dal Dipartimento di Giustizia.