Il 17 Febbraio la Chiesa Cattolica celebra la memoria dei Santi Martiri Concordiesi, un gruppo di settantadue martiri uccisi a Concordia Sagittaria nel 304, durante le violente persecuzioni dei cristiani promosse dall’imperatore Diocleziano.
Secondo una “Passio Martyrum”, i fratelli Donato e Solone giunsero da Vicenza a Concordia per evangelizzare e operare conversioni.
Qui Donato, con le sue parole, aveva convinto molti ad abbandonare la religione politeista e a farsi battezzare.
La tradizione vuole che entrambi i fratelli venissero arrestati proprio mentre battezzavano Neomedio e la figlia Lucilla.
Infatti a Concordia era giunto da Roma il prefetto Eufemio, che volendo ristabilire il credo pagano, saputo dei due, li fece condurre presso il suo palazzo; qui Donato e Solone furono interrogati, arrestati e torturati.
A nulla servirono le sevizie, poiché i due fratelli non abiurarono; cosicchè, trascinati fuori le mura della città, furono decapitati sulla riva del fiume Lemene, insieme a Romolo, Crisanto, Eutichio, Giusto, Cordio, Silvano, Neomedio, Lucilla, Policrazio, Ermogio e atri 60.
I loro corpi furono raccolti dalle persone del luogo e, più tardi, le loro ossa riposte in una preziosa urna conservata nella cattedrale di Santo Stefano a Concordia.
Il Martiriologo Romano non fa menzione dei martiri concordiesi, che sono venerati a livello locale nel Triveneto.
MDM