La scorsa notte, a Lucignano (paese in provincia di Arezzo), una violenta lite ha portato Giacomo Cirello (18 anni) a sparare al padre, Raffaele, ed ucciderlo. Secondo la ricostruzione fornita dallo stesso ragazzo, il diciottenne si sarebbe recato nel casolare del padre per parlare, la discussione è diventata subito violenta e lui, d’impeto, ha preso il fucile del padre e gli ha sparato con l’intenzione di ucciderlo. Subito dopo ha chiamato i carabinieri e si è costituito dicendo loro: “Ho fatto ciò che dovevo”.
Il rapporto tra i due era complicato da diverso tempo, Giacomo si era allontanato dal padre anni fa, quando aveva deciso di chiedere il divorzio e lasciare la madre. Per anni ha vissuto con la madre, ma nell’ultimo mese si era riavvicinato al padre e si era trasferito a Lucignano per lavorare nella sua azienda. Ciò nonostante la relazione tra i due era complicata, infatti, il padre aveva cominciato a frequentarsi con una donna da poco tempo e Giacomo non approvava.
I Carabinieri ritengono che proprio la relazione del padre con la nuova fidanzata sia stata la causa del litigio prima e della tragedia poi, l’omicidio, dunque, sarebbe un gesto d’impeto del ragazzo che, non potendo convincere il padre ad interrompere il rapporto con la nuova fidanzata, ha deciso di risolvere la discussione con un gesto estremo.