Finisce nel peggiore dei modi il rapimento del turista tedesco Jurgen Kantner (skipper di 70 anni), da parte del gruppo terroristico Abu Sayyaf: l’uomo, che era stato rapito nel mese di novembre sulla propria barca a vela mentre era in vacanza con la compagna Sabine Merz (uccisa durante l’agguato all’imbarcazione), è stato decapitato per il mancato pagamento del riscatto chiesto dal gruppo terroristico.
A diffondere la notizia è stato il sito di monitoraggio del terrorismo islamico ‘Site‘, dopo aver trovato il video in cui i terroristi decapitavano il malcapitato, ed è stata successivamente confermata dal governo filippino. La causa (se così può essere definita) dell’esecuzione è stato il mancato pagamento del riscatto da parte dei governi (filippino e tedesco) a cui i militanti di Abu Sayyaf avevano chiesto 30 milioni di pesos locali (circa 570.000 euro) entro le 20:00 di domenica sera.
Il rifiuto di pagare il riscatto è una decisione tesa a contrastare il modus operandi dell’organizzazione che già da diversi anni si finanzia con i soldi dei riscatti pagati per liberare i turisti rapiti. Non è la prima volta che un governo si rifiuta di cedere all’estorsione di denaro del gruppo affiliato all‘Isis, lo scorso anno a rimetterci la vita per il mancato pagamento erano stati i turisti canadesi John Ridsdel e Robert Hall.
Sulla triste notizia della decapitazione di Kantner si è espresso sui social Jesus Dureza, rappresentante governativo del paese asiatico, condannando aspramente la barbara uccisione e spiegando come tutti i tentativi di salvarlo sono stati vani: “Fino all’ultimo momento, in molti tra cui le forze armate filippine hanno tentato tutto il possibile per salvargli la vita”.
Ecco il video condiviso dal ‘Site’