Prima di essere brutalmente ucciso e gettato in una discarica dove dei cani randagi hanno fatto scempio del suo corpo, Jimmy Prout (45 anni), padre di due figli e uomo tranquillo dal fisico debole che conduceva una vita semplice, è stato torturato con metodi simili a quelli utilizzati nel medioevo.
Questo è quanto è emerso dalla prima udienza per il processo svoltasi stamane a Newcastle ai danni di quattro persone indagate per la morte dell’uomo: Ann Corbett, Zahid Zaman, Myra Wood, e Kay Rayworth. Il legale della famiglia Prout ha spiegato alla corte come nei giorni precedenti alla sua morte, Jimmy abbia subito diverse aggressioni, nelle quali gli sono stati asportati i denti con un martello ed una pinza, tagliato lo scroto e tagliato i testicoli. Secondo l’avvocato dell’accusa, la vittima sarebbe persino stata costretta ad ingerire i propri genitali a furia di minacce e torture e dopo quest’ultima umiliazione è morto dissanguato.
Il gruppo di torturatori ha provato a nascondere le tracce dell’omicidio nascondendo il cadavere di Prout in una borsa e gettandolo in una discarica, dove è stato parzialmente divorato da un branco di cani randagi attirati dall’odore. Nonostante il tentativo di coprire l’omicidio, l’analisi forense ha evidenziato segni di tortura e recisioni precise di parti del corpo che non potevano essere procurate dai denti dei cani.
La tesi dell’accusa è che l’idea di torturare Jimmy sia venuta al vicino di casa Zaman, l’uomo lo aveva accusato tempo prima di non aver fatto nulla per fermare i ladri che gli avevano rubato la macchina e sospettava un suo coinvolgimento.Gli altri membri del gruppo si sarebbero uniti per interesse economico e per sadismo (sembra che i tre facciano parte di una setta che pratica un culto dimensionale).