Cocaina in Parlamento, ecco le reazioni dei politici all’articolo di MillenniuM

Dopo il ritrovamento, da parte di un giornalista di Millennium, di tracce di cocaina in un bagno maschile della Camera dei Deputati al parlamento italiano, infuria la polemica. L’articolo di giornale uscito su Millennium si intitola ‘La camera se la tira. Tracce di cocaina nel bagno dei deputati’ e ha fatto nascere un vero vespaio. Un vespaio che parte con la lettera del capo ufficio stampa della Camera dei Deputati, Stefano Menichini, che ha scritto una lettera a Millennium.

“A prescindere dal tono dell’articolo, denigratorio verso l’istituzione, e dalla veridicità e attendibilità dell’analisi effettuata, la cosa che va precisata è che i servizi igienici in questione non sono affatto “dei deputati” e tanto meno “inaccessibili agli esterni”, come scrive il giornalista che evidentemente della Camera conosce poco. All’opposto, chi conosce Montecitorio sa che quei bagni sono frequentati, oltre che dai deputati, dai giornalisti, dai dipendenti, dagli addetti dei servizi esterni e da qualsiasi cittadino sia ammesso, a qualsiasi titolo, all’interno del palazzo” è la difesa dell’ufficio.

L’autore dell’articolo, Thomas Mackinson, risponde così:Proprio perché ai servizi igienici appena fuori dall’aula possono accedere anche commessi e persone esterne autorizzate abbiamo concentrato le verifiche quando il tasso di esterni era prossimo allo zero e quello dei deputati più elevato (…). L’Italia intera è sollevata di sapere, nonostante i precedenti non depongano a favore, che l’Ufficio Stampa della Camera è poco allarmato della cocaina in Parlamento e molto che si possa pensare che usarla siano i deputati”.

I deputati del M5S da parte loro chiedono il controllo tossicologico obbligatorio, così come i deputati di Forza Italia: “Quando negli anni scorsi scoppiò una polemica simile mi sottoposi senza indugio all’esame tossicologico, sono disponibile a ripetere la prova e invito tutti i miei colleghi a farlo. È in gioco la dignità dell’Istituzione”, così Fabrizio Di Sefano di FI.