Un gruppo di separatisti di matrice islamica ha attaccato poco fa un centro commerciale in provincia di Pattani (Sud della Thailandia) causando un numero non precisato di feriti (il conteggio al momento è salito a 60) di cui almeno 21 sono in pericolo di vita. Sin dal 2004 la zona è teatro della guerra tra il governo thailandese ed i separatisti, le città di Pattani, Yala e Narathiwat sono sconvolte dalle azioni terroristiche dei ribelli e dalle azioni di repressione dell’esercito governativo e, come al solito, a farne le spese sono i civili. A causa del conflitto civile, infatti, dall’inizio delle ostilità in questa zona sono morte 6.800 persone di cui la maggior parte erano semplici civili.
Questa mattina i separatisti avevano piazzato due bombe: una all’interno del negozio Big C e l’altra poco fuori dal centro commerciale dentro un pickup, l’idea era quella di creare il panico con la prima esplosione e fare il maggior numero di vittime possibile con la seconda. Il piano si è svolto esattamente come progettato, prima è esplosa la bomba all’interno del negozio generando fiamme all’interno del plesso commerciale e panico tra la folla che è fuggita fuori dal centro commerciale; a questo punto è stata innescata la seconda bomba che ha colpito le persone che cercavano di fuggire dalle fiamme.
Il governo thailandese non ha ancora pubblicato le stime ufficiali delle vittime e dei feriti dell’attacco terroristico, si attendono dunque conferme di quanto detto dalle agenzie di stampa thailandesi. Non ci sono dubbi invece sulla matrice dell’attacco nonostante per il momento non ci sia stata una rivendicazione ufficiale.