Continua l’ondata di proteste che sta sconvolgendo il Venezuela. Dopo la manifestazione de Las Damas de Blanco, durante la quale decine di migliaia di donne sono scese in piazza per protestare contro il governo presieduto da Maduro, adesso è la volta dei ‘nonni’ del Paese.
Migliaia di anziani hanno infatti attraversato le vie di Caracas per ribadire la propria opposizione al governo e alle sue politiche di repressione, per denunciare l’iniquità di una crisi economica che sta gettando sul lastrico centinaia di migliaia di famiglie in tutto il Paese. E come già successo nelle scorse settimane, ad ogni azione corrisponde una repressione e, ad ogni iniziativa, si assiste immediatamente all’insorgere di un’altra uguale e contraria. Anche i nonni pro-Maduro, infatti, hanno marciato nei pressi della roccaforte del presidente chavista, nei pressi del palazzo di Miraflores dove risiede il presidente. Netta anche la repressione della polizia, che non ha esitato a disperdere la folla di manifestanti anti Maduro con lacrimogeni ed idranti.
A margine di una situazione che resta drammatica, con un tasso di inflazione ormai schizzato alle stelle, e con un’assenza pressoché assoluta di medicinali e beni di prima necessità, si assiste anche ad un rapido avvicendamento nella compagine di governo, che il presidente in carica tenta di tenere serrata in ogni modo. L’attuale ministro della Salute, Antonieta Caporeale, è stata infatti destituita dopo aver pubblicato i dati che evidenziano un forte aumento della mortalità infantile. Dall’ultimo rilevamento, il tasso di mortalità infantile in Venezuela è salito del 30,12%, così come è salito vertiginosamente il numero delle donne morte durante il parto (65,78%). Numeri impietosi, che fotografano un Paese alle prese con una delle crisi più gravi della sua storia recente.