Un video shock è circolato online questa settimana dove si vede la telecamera del giornalista iracheno Ammar Alwaely fermare un proiettile che altrimenti lo avrebbe ucciso.
L’incidente è avvenuto a Mosul, Iraq, il 13 maggio, durante una sanguinosa operazione, cominciata 7 mesi fa, per riconquistare la città dalle forze dello Stato Islamico.
L’ISIS controlla ora solo una manciata di quartieri intorno alla Città Vecchia.
Le strade strette e le abitazioni poco distanziate tra loro rendono difficile per le forze federali affrontare i jihadisti, richiedendo un approccio di fanteria non coadiuvato da veicoli, come invece era accaduto in passato.
Migliaia di milioni di persone sono attualmente sfollate a causa della battaglia per Mosul e circa 250.000 civili sono considerati ancora intrappolati all’interno della città.
Gli scudi umani sono diventati una caratteristica centrale delle difese dei jihadisti, i quali non permettono ai cittadini di abbandonare la città, uccidendo chiunque tenti la fuga.
Nel video mostrato, il giornalista iracheno ha continuato a filmare come se nulla fosse successo e ridacchiando con un altro giornalista lo si sente dire: “Quello sulla tua faccia è il mio sangue“.
Solo nel 2016 si stima che 74 giornalisti abbiano perso la vita, la maggior parte di loro lavorando in zone di guerra come quella di Mosul.
Mario Barba