Grecia, governo vara nuovo piano di austerity: violenti scontri davanti al Parlamento

Riprende, o per meglio dire prosegue, il piano di austerità con il quale il governo di Alexis Tsipras sta portando a compimento tutte le richieste dell’Fmi e della Bce e riprendono, o per meglio dire proseguono, le proteste dei cittadini greci davanti all’ennesimo taglio perpetrato dal loro governo.

Nella giornata di ieri, infatti, il Parlamento ha approvato un nuovo pacchetto di riforme che prevede, fra le altre cose, una riduzione del reddito non imponibile di un terzo a partire dal 2020 e un taglio pensionistico fino al 18% dal 2019. Un’ennesima batosta, per la Grecia stremata da quasi dieci anni di incontenibile crisi economica. E così, mentre Tsipras tentava ancora una volta di venire incontro alle richieste dei creditori internazionali, fuori dal Parlamento imperversavano gli scontri tra dimostranti e forze dell’ordine. Lanciate bombe molotov e pietre contro gli agenti, i quali hanno risposto con lacrimogeni ed idranti nel tentativo di disperdere i facinorosi. Il settore pubblico ha proclamato uno sciopero di 48 ore ed il Paese è stato paralizzato da Atene sino a Salonicco. Nessuna tregua, dunque, per la Grecia.

Come accaduto già altre volte nel corso di questi ultimi due anni, il governo è costretto a far passare le riforme richieste dall’Europa nella speranza che ciò possa essere benvisto dai propri creditori. La prossima settimana, infatti, i ministri delle finanza dell’Eurozona si riuniranno per considerare la possibilità di sbloccare un’altra trance di aiuti da 7,5 miliardi di euro. Le prossime scadenze dei debiti ellenici, infatti, sono previste per il mese di luglio.