Le tensioni fra due dei Paesi con il più alto numeri di abitanti, Cina e India, stanno aumentando sempre di più.
Il Presidente indiano Narendra Modi, nel giorno della celebrazione del suo terzo anno di attività, ha dichiarato che la costruzione del ponte più lungo dell’India, che unisce lo Stato di Assam con quello di Arunachal Pradesh, è la perfetta dimostrazione di una fase di rilancio economico del Nordest con autostrade, treni, canali, aeroporti e potenziamento dell’Information Technology.
Il ponte però ha anche una grande valenza dal punto di vista della strategia militare poiché consentirebbe ai carri armati indiani di raggiungere molto più rapidamente i confini del paese a ridosso della Cina.
Durante un summit che il ministro degli Interni indiano ha tenuto nel Sikkim, si sono radunati i governatori dei sette stati di confine per ascoltare le parole del ministro che li redarguiva in questo modo: “Alzate il livello di vigilanza. Ci sono state trasgressioni delle forze cinesi in passato. E potrebbero esserci altri faccia a faccia. Dobbiamo sviluppare le zone di confine per arginare l’emigrazione verso sud. Lo faremo finanziando lo sviluppo di villaggi modello, mentre completiamo le reti stradali“.
Secondo S.K. Chatterji, analista indiano di sistemi di difesa, la situazione comincia a farsi quantomai turbolenta: “L’India si deve preparare per una breve, ma intensa guerra nei prossimi anni. Riuscire a spostare le risorse militari da un settore all’altro, a seconda delle minacce, è ora importantissimo per le forze armate indiane. Il ponte sul Brahmaputra aiuterà a muovere rapidamente mezzi e soldati lungo il confine con la Cina“.
Mario Barba